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domenica 9 dicembre 2012

LA LEGGE DI MURPHY







La legge di Murphy, pubblicata per la prima volta nel 1977 da  Arthur Bloch, è una sorta di Bibbia degli jellati del mondo occidentale... Un'ironica, irresistibile carrellata di detti improntati al pessimismo con "pretese" statistico-scientifiche...
Alla primaria legge murphologica (se qualcosa può andar male, lo farà) seguono una serie di corollari e ulteriori leggi atte a deridere ed esorcizzare la sfortuna...




Eccone una piccola serie:

- Le cose vengono danneggiate in proporzione al loro valore.

- Qualsiasi cosa si butti, servirà non appena non sarà più disponibile.

- Le probabilità che il pane cada sul lato imburrato sono direttamente proporzionali al costo del tappeto.

- Non discutere mai con un idiota: la gente potrebbe non notare la differenza.

- I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere.

- Niente è facile come sembra.

- Se un esperimento funziona, qualcosa è andato male.

- Colui che sorride quando le cose vanno male ha pensato a qualcuno a cui dare la colpa.

- Se tutti ti vengono incontro, sei nella carreggiata sbagliata.

- Se la scarpa calza bene, è brutta.

- L'ascensore arriva non appena hai posato la borsa per terra.

- Un periodo di bel tempo senza precedenti verrà interrotto dalla pioggia nel tuo giorno di ferie.

- Quando sei stufo di te stesso, sposati e stufati di qualcun altro.

- I regali che fai a tua moglie non sono mai azzeccati quanto i regali che fa il tuo vicino a sua moglie.

- Le probabilità di incontrare qualcuno che conosci aumentano se sei con qualcuno con cui non vuoi essere visto.

- Se sei di buon umore, non ti preoccupare. Ti passerà.

- Sorridi... Domani sarà peggio.






Ehmm... Buona fortuna!! (Oops... Ho scritto qualcosa che non va?)

domenica 25 novembre 2012

VINCENT...






Vincent Van Gogh (1853 - 1890), famosissimo pittore olandese, è uno tra i massimi esponenti della corrente post-impressionista. Nonostante la sua attività artistica sia durata appena un decennio la sua produzione pittorica è enorme, questo grazie alla grande passione nonchè furore da cui era posseduto e alla sua instancabilità.

Soggetto profondamente dilaniato nell'animo, si sentì sempre un disadattato nell'ambito della società in cui viveva. E' innegabile, comunque, che il suo stile pittorico ispirò la nascita dell'espressionismo.

La violenza figurativa di Van Gogh riesce a rappresentare al meglio il dolore umano e l'esplosivo tormento delle sue opere ispirerà i primi pittori "espressionisti".

Autodidatta, mette a punto una propria tecnica dando forma alle sue visioni interiori e tramuta la realtà in simboli che altro non fanno che riflettere i suoi stati d'animo, i suoi dolori, sè stesso. Anche il pittore Paul Gauguin, a cui fu legato da grande amicizia, attribuisce agli accostamenti di colore, alla sua purezza, un significato prettamente simbolico.




Le innumerevoli, spesso accorate, lettere scritte al fratello Theo, rappresentano un'importante fonte di informazioni sulla sua infelice vita e si possono dunque definire una sorta di autobiografia.

Conoscendo le difficoltà psicologiche che hanno caratterizzato la vita di Van Gogh, sono state anche eseguite indagini psicoanalitiche, per poter collegare il tratto pittorico con il male oscuro che lo ha perseguitato.

E' indubbio che oggi siano moltissimi a subire il fascino, oltre che delle sue mirabili opere, anche della sua vicenda umana: il suo genio, mai compreso finchè fu in vita, gli infelici amori, la malattia, il suicidio.

Sentimenti come tristezza, angoscia, solitudine estrema, che l'artista provava durante l'ultimo periodo della sua vita si riassumono in una delle ultime opere della sua breve esistenza: "Campo di grano con volo di corvi" che sembra quasi il preludio al suicidio.

Lo stile di Van Gogh, che alterna tratti e semplificazione quasi infantile a una pittura corposa, matura, di grande essenzialità e intensità emotiva è una vera poesia per l'animo.



domenica 18 novembre 2012

VIOLENZA SUGLI ANIMALI



L' "umano", pur con mille difficoltà e una certa riluttanza, sta cominciando a rapportarsi con i suoi simili e cerca di conferire agli stessi (dovrebbe essere persino scontato ma non lo è affatto) pari dignità...

Sarebbe altresì dignitoso se il suddetto "umano" estendesse il rispetto per la vita a tutte le altre creature (ospiti tanto quanto "lui") di questa terra....

Egoismo, crudeltà, superficialità, indifferenza, cinismo, vanità, hanno spesso la meglio e gettano letteralmente all'inferno milioni di animali ogni giorno...

Mi posso solo auspicare che una maggiore presa di coscienza del genere umano possa porre fine, almeno in buona parte, a tale ecatombe, costellata da indescrivibili sofferenze e che ben poco ha a che spartire con il concetto più autentico di umanità...




Il contenuto del video è decisamente cruento ma può indurre a riflettere sulle conseguenze di molte nostre, solo apparentemente innocenti, consuetudini e scelte quotidiane.



domenica 11 novembre 2012

AMICIZIA, NOBILE AMICIZIA...

 
 
 
 
Esistono molteplici espressioni d'amore: una di queste è l'amicizia... E' vero che l'amicizia "vera" è alquanto rara ma, se si è fortunati e si riesce a trovarla, è una delle cose più belle e appaganti che possano esistere...
 
 
 
 Una delle cose fondamentali, però, è non perdersi nella ricerca dei veri amici senza porsi, a nostra volta, come tali... L'amicizia, infatti, non è solo "ricevere" ma anche e, soprattutto, "donare"... Un sentimento che deve essere reciproco e non deve sussistere solo nei momenti di bisogno...
Si deve saper condividere con gli amici anche le proprie gioie e saper essere felici dei loro successi...
Invidia, egoismo, maldicenze sono in grado di rovinare qualsiasi amicizia...
 
 
 
All'amico/a direi con il cuore:
amico mio, mi sei indispensabile come l'aria, sapere che ci sei in ogni momento, sapere che anche tu sai che io ci sono per te... Sapere che sei disposto ad ascoltarmi come io lo sono con te...
Sapere che mi rispetti senza giudicarmi ma che sei capace di dirmi verità che mi possono apparire scomode... Di correggermi quando sbaglio... Di darmi buoni consigli...
Amico mio, grazie di esistere...
 
By
 
 
Alisya
 
 
 
 
 


giovedì 8 novembre 2012

RISOTERAPIA :D

 
 
E' scientificamente provato.
Ridere fa bene alla salute.
Una bella, fragorosa risata rilascia nell'organismo endorfine che riducono il senso del dolore. Fa bene al cuore e alle arterie e ha effetti benefici anche sul sistema immunitario... Scaccia depressione e paure e ossigena la pelle, rendendola più tonica...
 
 
E facciamo una risata, allora!!!
 
 
 
 
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L'altra mattina alle 7,30 hanno suonato alla porta. Con un occhio chiuso e uno aperto sono andato ad aprire.
Era mia suocera, mi fa:
"Posso restare qui una settimana?"
"Certo".... e ho chiuso la porta.
 
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Mangiato il mouse? E allora paghi
 
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Rossi, lo so che il suo stipendio non è sufficiente per potersi sposare. Ma un giorno me ne sarà riconoscente.
 
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Il paradiso è:
un poliziotto inglese, un cuoco francese, un tecnico tedesco, un amante italiano, il tutto organizzato dagli svizzeri.
L'inferno è:
un cuoco inglese, un tecnico francese, un poliziotto tedesco, un amante svizzero e l'organizzazione affidata agli italiani.
 
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Una lampadina chiede a un'altra:
"Come watt?"
E l'altra: " Come volt che watt?"
 
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Due amici:
- Ho sentito che hai fondato un gruppo musicale.
- Si, è un quartetto.
- Ma quanti siete?
- Siamo in tre.
- E chi?
- Io e mio fratello.
- Hai un fratello!
- No, perchè?
 
 
 


lunedì 5 novembre 2012

LA MUSICA E'....


Su cosa faccia leva la musica in noi, è spesso arduo da sapere...
piuttosto certo, però, è che arriva a toccare una zona così profonda del nostro animo che neanche la follia stessa riesce a penetrarvi...
 
 
 
 
 
 
Colui che si annoia nell'ascoltare una bella musica lascia intendere che la bellezza dello stile e l'incantesimo dell'amore non avrà su di lui che poca potenza
                            Emmanuel Kant          
                                                            
     
 
           
 
 
 


La musica è infinita. Essa è il linguaggio dell'anima.
Otto Kemplerer
 

 

 
                                                           
 
                             La musica è il linguaggio universale dell'umanità
Henry W. Longfellow
 
 
                                    
 
 
 
 
Persino la più piccola frase musicale può assorbire e trasportarci via dalle città, dai paesi, dal mondo e da tutte le sue cose terrene. E' un dono di Dio.
Felix Mendelssohn
 
 
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La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.
Victor Hugo
 
                                


domenica 4 novembre 2012

UMBERTO SABA E LA POETICA SEMPLICITA'

 
 
 
 
 
Agli inizi del Novecento la poesia italiana è in pieno, innovativo fermento. In questo periodo si diffondono correnti poetiche come il futurismo e l'ermetismo ed è all'interno di questa rivoluzione culturale che si innalza, in solitario, la figura di Umberto Saba (Trieste 1883 - Gorizia, 1957).
 
Saba rifiuta, estraniandosi alle correnti in voga, tanto gli estetismi, che ritiene vuoti, quanto le avanguardistiche sperimentazioni, favorendo una poesia pura, caratterizzata da tradizionali mezzi espressivi.
Nelle sue opere, Saba, non disdegna di utilizzare parole tratte dal quotidiano e vi si riflettono le ricerche all'interno del proprio io e l'autoanalisi.
 
 
Il poeta ha costantemente dichiarato, nel corso della sua vita, di aver cercato, nella propria poesia, quella verità più profonda e nascosta, di cui non sempre si ha la chiara consapevolezza e che solo con le esperienze dolorose si rivela. Si serve di versi chiari, comprensibili (antiermetismo) per far apparire la verità interiore, quella "verità che giace al fondo" che altro non è che la profondità dell'inconscio.
 
I suoi versi, in opposizione all'ermetismo, sono semplici e convogliano verso la vita di tutti i giorni e su aspetti autobiografici.
 
L'infanzia infelice, caratterizzata dall'abbandono del padre ancor prima della sua nascita, l'affidamento a una balia slovena a cui si affezionerà enormemente e il conseguente allontanamento da essa provocato dalla gelosia dell'austera, severa madre, lasceranno un segno indelebile nel suo animo.
 
Testimonianze fondamentali di questi primi anni tormentati sono la scelta del poeta di rifiutare il nome paterno, Poli, per assumere quello di Saba, probabilmente in omaggio a quello dell'adorata nutrice (Sabaz) e, in età adulta, l'incontro con le teorie di Sigmund Freud e con la psicoanalisi. Il grande psicologo, Edoardo Weiss, con le sue cure, allevia il dolore della sua nevrastenia e depressione e lo porta ad elogiare la terapia psicanalitica nelle sue "Storia e cronistoria del Canzoniere" e "Il piccolo Berto è rinato durante una cura psicanalitica".
 
 
 
Nelle sue liriche, Saba, sviscera il forte sentimento per la sua città, Trieste, canta le gioie e i dolori di un'esistenza vissuta con sofferta, autentica partecipazione. Con grande semplicità e originalità, riesce a esprimere l'amore per la moglie Lina; nella poesia "a mia moglie", l'amata consorte viene, di volta in volta, paragonata a vari animali e in questo parallelismo tra la donna e le bestie, la lirica riconduce al primo, puro sguardo con cui un bambino osserva le cose del mondo: per il bimbo gli animali appartengono anch'essi al mondo degli esseri umani e nella sua innocenza non esistono gerarchie tra le varie creature della terra.
 
Nel 1957, all'età di 74 anni, Umberto Saba muore in una clinica di Gorizia,a nove mesi di distanza dalla scomparsa dell'amatissima moglie.
Capace di trasformare in poesia le vicende quotidiane della vita e utilizzando un linguaggio prossimo al parlato di tutti i giorni piuttosto che un linguaggio artificioso e "splendido", la sua poetica è l'espressione della sincerità e dell'onestà dei sentimenti umani più intimi, quelli della famiglia, dell'amicizia, della solidarietà verso il prossimo, quei sentimenti che fanno parte dell'umanità dell'individuo e costituiscono le basi della convivenza civile.
 
 
 
 


domenica 28 ottobre 2012

IL GENIO CARAVAGGESCO

 
 
 
 
 
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (nato a Milano, 1571 - deceduto in una spiaggia di Porto Ercole, 1610), è il più geniale innovatore dell'arte pittorica italiana del 1600. E' fin dagli inizi della sua carriera artistica che il Caravaggio elabora uno stile decisamente opposto a quello dei suoi maestri, in totale contrasto con la scuola tradizionale.
Il grande pittore respinge l'artificiosità e gli eccessi di quella corrente artistica, il Manierismo, che era ormai diffusa da molti anni, privilegiando, invece, un'arte rappresentativa della realtà, a dimensione umana.
Egli cerca innanzi tutto di affermare un nuovo linguaggio pittorico, tutto suo, ponendosi in modo diretto di fronte alla natura, rappresentandola con decisa potenza plastica e un marcato disegno nelle immagini dei suoi personaggi, illuminati da teatrali sciabolate di luce su fondi oscuri e con colori sapientemente pennellati sulla tela.
 
 
 
 
 
 
La pittura del Caravaggio usa un linguaggio semplice, immediato, cerca il più possibile di avvicinarsi alla realtà che lo circonda. L'umile e le scene quotidiane in ambienti poveri e spogli sono i temi principali delle sue opere, anche i soggetti religiosi vengono "umanizzati" dall'Artista, si evidenziano espressioni umane nei volti e negli atteggiamenti dei personaggi; santi, vergini e martiri sono personificati da individui presi per strada e non si preoccupa affatto di metter in risalto elementi che generalmente vengono eliminati come unghie e piedi sporchi, gambe storte, rughe e difetti fisici. Anche gli abiti sono spesso modesti e non vi è nulla che faccia pensare agli sfarzi di una potenza come è la Chiesa Cattolica dell'epoca.
Tutto ciò, unito al suo "terribile carattere" gli causò molti guai anche giudiziari, ma questi non lo distolsero dal proseguire le proprie ricerche, gli studi, portandolo a sviluppare sempre più una tecnica pittorica che ha cambiato sostanzialmente il modo di realizzare i dipinti, specialmente per quel che riguarda la riproduzione di luci e ombre in varie composizioni artistiche.
 
La cura nei particolari e la precisione del disegno danno un'incisiva concretezza alla realtà riprodotta dal Caravaggio.
I forti contrasti chiaroscurali formano voluminosità, l'alternarsi di luce e ombra, oltre a far risaltare la plasticità delle figure, accresce le drammaticità e le emozioni, concentrandosi sui visi o nei gesti più significativi della rappresentazione.
 
E' innegabile che questo grande, maledetto artista, così capace di provocare suggestioni con le sue mirabili opere, abbia lasciato un segno indelebile nella storia dell'arte mondiale.
 
 


domenica 21 ottobre 2012

DEDICATO A STEVIE RAY VAUGHAN

 
 
Stevie Ray Vaughan nasce nel 1954 a Dallas (Texas, USA).
Guitar man come pochi, manifesta fin da piccolo un legame quasi simbiotico con la musica blues.
 
Totalmente autodidatta, è il fratello maggiore, Jimmy, ad introdurlo alla conoscenza di tutti i miti della musica blues e a suonare la chitarra.
 
Nel 1972 si trasferisce a Austin, con l'intenzione di dimostrare quello che vale.
Girovagando tra svariati gruppi, costantemente insoddisfatto, è alla perenne ricerca di quel "qualcosa in più" che fa la differenza e che solo la sensibilità dell'autentico artista sa "sentire".
 
 
 
 
Nel 1972 costituisce i "Triple Threat Revue" che diventano in seguito i "Double Trouble".
Quando nel 1979 la cantante Burton decide di lasciare il gruppo per intraprendere la carriera solista, i "Double Trouble" diventano un trio con Stevie Ray Vaughan voce e chitarra solista, Tommy Shannon al basso e Chris Layton alla batteria.
E' da quel momento che Vaughan trova finalmente ciò che cercava e la sua ispirazione è al massimo.
 
Mick Jagger, leader dei Rolling Stones nonchè suo grande fan, lo segnala a un produttore e, grazie a ciò, viene portato al Festival Jazz di Montreux nel 1982.
David Bowie, in seguito al grande successo che Vaughan riscuote al festival, decide di ingaggiarlo per un suo tour mondiale ma, a metà tour, Vaughan decide di abbandonare perchè lo stile musicale di Bowie non lo sente confacente e non lo soddisfa.
 
 
 
 
Nel 1983, all'età di 28 anni, incide il suo primo album "Texas Flood".
Nel 1984 pubblica il secondo album " Couldn't stand the Weather" tra cui spicca la sua versione (superlativa) di "Voodoo chile" del grandioso Jimi Hendrix.
 
Ormai la padronanza assoluta della chitarra e i suoi entusismanti assoli non fanno altro che dimostrare la maturità artistica raggiunta da Vaughan.
 
Nel terzo album "Soul to Soul" (1985), fa la sua comparsa il tastierista Reese Wynans.
In questo periodo, all'apice della fama, Stevie Ray Vaughan partecipa come "ospite" anche ad album di altri grandi artisti tra cui James Brown e Johnny Copeland e vince il "Grammy" con l'album live "Blues Explosion".
 
 
 
 
Colto da collasso, dovuto all'abuso di alcool e droghe, durante una delle sue travolgenti esibizioni, segue un periodo di disintossicazione che lo tiene lontano dalle scene per un certo tempo.
Nel 1989 vince il secondo "Grammy" con "In Step" e collabora con Bob Dylan.
 
Il 27 agosto 1990, una tragica fatalità, pone fine alla vita di Stevie Ray Vaughan: dopo aver partecipato ad un concerto con Eric Clapton, Robert Cray e Buddy Guy, L'elicottero che lo avrebbe dovuto portare a Chicago, si schianta contro una collina a causa della fitta nebbia.
 
 
 
 
La morte prematura lo consegna alla leggenda ma, in un epoca di canzoni esclusivamente commerciali in cui latitano gli strumenti musicali e imperversa l'elettronica, di rapper e di discoteche, la musica viene privata di uno dei suoi interpreti più sensibili e passionali.
I suoi album, autentici capolavori, non possono mancare a chiunque ami il blues di cui Vaughan è stato un dei più fulgidi esponenti.


 
 
 
 
Indimenticabile SRV...
 
 
 
 


sabato 6 ottobre 2012

L'INQUIETANTE ZDZISLAW BEKSINSKI

 
 
 
Zdzislaw Beksinski si potrebbe definire il più talentuoso pittore polacco del nostro tempo.
 
Cominciò come fotografo ma fu con la pittura a olio che espresse le sue più elevate doti.
 
Il periodo clou delle sue opere fu successivo a un traumatico incidente automobilistico, avvenuto in un passaggio a livello, a cui seguirono 3 settimane di coma.
 
Fu proprio a causa di ciò che la sua arte subì una drastica variazione e sulle sue tele cominciarono a prendere forma gli incubi dell'inconscio, popolati da creature macabre, sub-umane, avvolte in scenari gotici e paesaggi lugubri, angoscianti.. Dipinti capaci di provocare una grande attrattiva e, al contempo, repulsione.
 
 
 
 
Di indole cordiale e allegra, la sua popolarità non toccò mai alti vertici, nonostante i molteplici riconoscimenti e i tanti premi conseguiti.
 
La sua vita fu costellata da tragedie: oltre al grave incidente, sua moglie morì nel 1998, suo figlio si suicidò nel 1999 ed egli stesso morì nel 2005, assassinato dal 19enne figlio del suo maggiordomo.
 
A titolo personale, ritengo che questo artista sia straordinario, capace di provocarmi profonde emozioni e di trasportarmi in un'altra dimensione, quella più oscura, che vive, silenziosa, dentro ognuno di noi.
 





 





domenica 30 settembre 2012

THE SOUL MUSIC

A grandi linee si potrebbe dire che il giorno in cui il blues incontrò il gospel, nacque qualcosa di straordinario. Fu quello il giorno in cui vide la luce la "musica dell'anima", il soul.
 
 
 
 
Una musica calda, fascinosa e coinvolgente che proviene dal connubio, appunto, di rithm and blues (da cui attinge le tematiche "profane") e il gospel (da cui eredita l'attenzione posta sull'aspetto vocale e gli intermezzi musicali).
 
 
Si cominciò a utilizzare il termine soul negli anni '60, ovvero nel momento di massimo splendore di questo movimento musicale sviluppatosi nell'ambito delle comunità dei neri americani.
 
 
 
Tale grande successo fu essenzialmente dovuto a una serie di piccole case discografiche indipendenti che vi investirono tutte le loro risorse e, grazie al lungimirante lavoro dei produttori, dei tecnici e degli arrangiatori, tale genere si diffuse rapidamente.
 
 
 
Gli indimenticati interpreti della musica soul furono autentici "mostri sacri" della musica di tutti i tempi: da Otis Redding a Percy Sledge, da Wilson Pickett a Stevie Wonder, da Sam & Dave a Aretha Francklin, da James Brown a Ray Charles, da Donny Hathaway a Jerry Butler e tanti, tanti altri...
 
 
 
GRANDE SOUL!!